Fake. Una parola che al tempo dei social e dei video virali è sulla bocca di tutti, mentre fino a pochi anni fa, quando l’inglese già si faceva abbondantemente strada nei nostri dizionari, solo chi aveva studiato approfonditamente la lingua della Regina ne sapeva il significato.
Oggi invece è un termine di uso comune. Significa “falso”, “contraffatto”. Su Twitter, come su Facebook e altri social, il fake spopola. Si passa dalla politica – il più celebre è manco a dirlo il fake del Premier, @RenzoMattei, che conta la bellezza di quasi 24 mila follower – al sacro e profano con account di Dio, Satana, San Pietro, passando per il passato, vedi Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni.
Lo sport – anzi, il calcio – non fa eccezione: Twitter ci regala una serie esilarante di fake, forse in taluni casi meglio dei veri. Alcuni esempi, assolutamente da segnalare. Chi in questi giorni sta ottenendo grande notorietà è il fake del neo-CT della Nazionale, Antonio Conte. Il suo fake @Agghiacciante69 in pochi giorni è balzato alle soglie dei 6 mila follower, forte delle tipiche espressioni “contesche”: CT, ovvero commissario tecnico, per il Conte fake diventa CD, mentre sex symbol diventa segs simbol. Che il fake sia leccese o meno, il risultato della sua parodia ha del geniale.
Volgarissima, ma comunque calzante, è la parodia del decano degli allenatori italiani, Carletto Mazzone. Il suo @MazzOnedaje conta quasi 5 mila seguaci, appassionati evidentemente dal romanesco estremamente colorito proposto dal falso Sor Carletto. Che dalla sua ha un appeal clamoroso dettato dalla foto profilo: l’attimo della folle corsa del vero Mazzone nel famosissimo Brescia-Atalanta 3-3 del 30 settembre 2001, quello del “se famo ‘er terzo vengo sotto ‘a curva” rivolto ai tifosi atalantini che lo stavano massacrando dagli insulti.
Di romano in romano, di romanista in laziale: Claudio Lotito. @LotitoClaudio, come il già citato @Agghiacciante69, sta vivendo in questi giorni il suo quarto d’ora di notorietà su Twitter, complice il presenzialismo in azzurro. Anche per lui i follower sono quasi 5 mila, anche lui parla in romanesco come @MazzOnedaje, anche se non disdegna le celebri sortite in latino, maccheronico a dir la verità come il vero Lotito, di tweet in tweet. Naturalmente a fare da padrone nei tweet di e su Lotito sono le foto nate dopo le polemiche sul suo presenzialismo in Nazionale. Tra le migliori: Lotito che presenta l’iPhone 6 vestito come Steve Jobs; Lotito che sbuca da sotto il marciapiede al fianco del pagliaccio malvagio It, con tanto di naso rosso; Lotito guardone nella pubblicità delle patatine con Rocco Siffredi; Lotito personaggio di “Indovina Chi?”; Lotito nel megaselfie delle stelle all’ultima cerimonia degli Oscar.
Dai presidenti ai giocatori. Il numero uno, indiscusso, è lui, il fake di Paolo Montero (a destra), arcigno ex difensore di Atalanta e Juventus. @Pigna_Montero intrattiene i suoi 17 mila e più follower con l’accento uruguaiano e continui riferimenti al suo temperamento, diciamo così, in campo. Un esempio: il 26 agosto twitta “Ho litigato col fruttivendolo, no voleva darme 10 pesche con el prestito gratuito. Gli ho dato una pigna a titolo definitivo”. Geniale.
Meno incisivi tra i dirigenti i fake, tanti, di Adriano Galliani e Massimo Moratti, ad del Milan e past president dell’Inter, mentre tornando agli allenatori si trovano ancora dei geni. Uno è fresco fresco, il fake di Alberto Malesani, prima pimpante – e anche vincente – allenatore di Fiorentina e Parma, oggi ricordato prevalentemente per le conferenze stampa più che colorite ai tempi del Panathinaikos e del Genoa. @unagiunglacazo, l’account del finto Malesani, è approdato su Twitter appena questa settimana, ma con i suoi tweet veronesi ed i leit motiv tipici delle conferenze stampa in Grecia e Liguria sta mietendo strage di follower.
La chiusura però, doverosamente, spetta al re dei fake calcistici: Vujadin Boskov (foto a lato). Il finto mister serbo che in Italia ha guidato Ascoli, Roma, Napoli e Perugia oltre alla Sampdoria sculettata, attraverso l’account @VujaBoskov dispensa perle di pura saggezza in perfetto linguaggio-Boskov. Un’attività twittatoria, 10022 i tweet a ora, che hanno portato a seguire @VujaBoskov la bellezza di 43778 follower. Alcuni esempi del fakeBoskovpensiero: “io sentito che #milan preso #inzaghi,#inter vuole comprare #ince e #demita appena vinto elezioni,manca solo che caffè in bar costa 1000 lire”; “avvocato di #dellutri che manda certificato medico è come calciatore che butta a terra e tiene caviglia per fare passare tempo di partita”; “io legge che oggi in vendita cellulari sempre più grandi, ma qualcuno pensato a poveri #giovinco e #brunetta? #largescreen #applelive”. Un maestro della satira, chiunque esso sia. Ma anche del rispetto: 27 aprile 2014, il vero Boskov ci saluta, e il fake twitta”In segno di rispetto per la memoria del grande vujadin #boskov,questo profilo osserverà un periodo di silenzio, ora non è tempo di buonumore”.
L’account è fake, il rispetto è vero. Twitter può insegnare anche questo.
Niccolò Bagnoli (@NiccoBagnoli)
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