Rendere la pubblica amministrazione più trasparente e vicina ai cittadini grazie anche all’uso delle nuove piattaforme di comunicazione. E’ un dato di fatto ormai che i social stiano creando un nuovo rapporto con la Pa e adesso il Ministero della Pubblica Amministrazione ne ha certificato l’importanza in un documento ufficiale. Sono infatti usciti in questi giorni i contenuti di una circolare ministeriale che racchiude il lavoro emerso nella consultazione pubblica sul Foia e che contiene la proposta avanzata da Sergio Talamo, giornalista e direttore Comunicazione del Formez, a nome del gruppo di lavoro #PASocial.

Nella proposta avanzata da Sergio Talamo si legge che le nuove piattaforme di comunicazione rappresentano “una svolta sul punto nevralgico del ‘front office’ della pubblica amministrazione. Emerge con chiarezza la novità assoluta di un’interpretazione della trasparenza che vincola le Pa non solo a comunicare in modo chiaro, tempestivo ed esaustivo, non solo a rispondere alle richieste senza rinvii o burocratese, ma addirittura a collaborare con il cittadino per raggiungere ‘insieme’ il risultato della comunicazione trasparente”. Da qui i tre suggerimenti inseriti nella circolare, a partire dalla necessità di “attribuire un ruolo centrale alle strutture di comunicazione pubblica. Uffici Stampa e URP, o come diversamente denominati nelle singole Pa – spiega Talamo -, che devono operare di concerto con gli uffici per la trasparenza per gestire tutte le fasi che interessano il contatto diretto con il pubblico e con i media. Le strutture comunicative saranno altresì impegnate nell’organizzazione di campagne di comunicazione, produzione di notizie web e multimediali e incontri con stakeholders, portatori di interessi ed associazioni civiche al fine di favorire la piena consapevolezza dei nuovi diritti di accesso civico e delle loro modalità applicative”. Per raggiungere gli obiettivi è necessario anche che sia favorito “l’uso sistematico e professionale dei social media, regolati da apposite Social Media Policy. I social, infatti, sono strumenti che per loro natura, agevolando il contatto in tempo reale e la rilevazione del feedback dei cittadini nonché la pubblicazione di informazioni e documenti di interesse generale, possono diventare motori di trasparenza che affiancano e rafforzano le necessarie vie formali previste per l’accesso civico generalizzato”, si legge ancora nella proposta. Un ultimo importante campo di applicazione dei social per la Pa sta nella possibilità “di realizzare indagini periodiche di Citizen satisfaction, che dovranno interessare non solo l’impatto della trasparenza ma anche il feedback dei cittadini sulla qualità dei servizi previsti dalla Carta dei Servizi. I risultati di tali indagini verranno pubblicate sui siti e sui social media per favorire il dibattito pubblico e, ove necessario, il riorientamento e la riqualificazione del servizio”, conclude Talamo nella proposta inserita all’interno della consultazione pubblica. Proposte di rilievo che sono entrate all’interno della circolare ministeriale a testimonianza di una crescita di consapevolezza sull’uso dei social da parte del servizio pubblico come strumenti di informazione e servizio per i cittadini.

Licenza Creative Commons
Cittadini di Twitter è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Giornalista under 40 convinto che 140 caratteri possano bastare (e avanzare) per migliorare la comunicazione...

Leave A Reply


*