di Emanuele Perugini (@emaperugini)

Albert Einstein lo sapeva benissimo che “è nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. Così è stato proprio riflettendo sulle opportunità nate dalla crisi che a Bracciano, ai margini settentrionali di quella che una volta era la Provincia di Roma, un gruppo di innovatori ha cominciato a provare a immaginare un futuro diverso.

Non più un quartiere dormitorio nella sconfinata e sempre più espansiva periferia romana, ma un luogo capace di attrarre innovazione, inventiva e nel quale, soprattutto creare le condizioni favorevoli alla nascita di nuove start up. A smuovere le acque la scelta da parte del Bic Lazio di aprire, all’interno del suo Spazio Attivo di Bracciano, un Fablab, un laboratorio di sperimentazione della manifattura digitale. L’apertura di questa struttura è stato come accendere una miccia accanto ad una latta di benzina. L’entusiasmo nei confronti di questa novità ha smosso profondamente anche chi non avrebbe mai pensato di cimentarsi con una stampante 3D o con una scheda Arduino.

E’ venuto fuori così che sul territorio operavano già diverse start up e che associazioni, scuole e altre realtà erano più che aperte a sperimentare e a conoscere. L’idea allora è stata quella di trasformare questo entusiasmo e questa disponibilità in una attività concreta e di immaginare questo territorio come un luogo in cui sperimentare “in campo aperto” le innovazioni che a mano a mano venivano proposte dalle aziende presenti sul territorio.

E’ stato così possibile testare una piattaforma digitale per il marketing territoriale (lovinitaly.it) e allo stesso tempo collaudare la versione beta di una nuova app destinata a farsi strada come social di comunità. E’ anche nato un piccolo blog di previsioni meteo locali, ed è in fase di avvio una agenzia di comunicazione specializzata nella copertura attraverso i social degli eventi del territorio.

Da qui all’immaginare di mettere in piedi un vero e proprio Hub per l’innovazione il passo è stato davvero molto breve. Intorno all’idea si è raccolto l’interesse da parte di numerose associazioni (commercianti, volontari, centro anziani, fotocineamatori) ed istituzioni (oltre alla Regione attraverso il Bic, il Comune di Bracciano, l’Università Agraria di Manziana, Aereonautica Militare).

L’Internet Day è stata l’occasione per presentare ufficialmente la proposta. I progetti da concretizzare sono davvero tanti. Si va dai corsi per la programmazione, allo sviluppo di una mappa digitale aperta (usi civici digitali) da usare per implementare nuove soluzioni e nuovi prodotti. Un po’ sul modello di quanto fatto già da LazioCrea, con i suo database di dati open. Inoltre potrebbe essere utile anche coinvolgere nel progetto anche gli Enti di Ricerca presenti sul territorio ed elaborare con loro modelli per la gestione delle risorse ambientali. L’obiettivo è quello non solo di creare dal basso i presupposti per la creazione di una smart city intorno al lago, ma anche di usare questo percorso per creare le condizioni, l’ecosistema necessario per favorire i processi di innovazione.

 

Licenza Creative Commons
Cittadini di Twitter è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

La Redazione del Giornale Cittadini di Twitter!

Leave A Reply


*