Un progetto di civic hacker che cerca di raccogliere e condividere informazioni utili e verificate sull’emergenza terremoto. Questo è http://terremotocentroitalia.info, una community di attivisti digitali che si è messa in moto subito dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia lo scorso 24 agosto.
L’idea è nata da Matteo Tempestini e Matteo Fortini, a seguito di una precedente esperienza di hacking civico, una forma attivismo online al servizio della comunità che permette di usare dati e strumenti già disponibili per renderli utili e facili da usare. “Subito dopo il terremoto – spiega Matteo Tempestini – siamo partiti da una semplice domanda: cosa possiamo fare da qui? Abbiamo pensato che sarebbe stato utile organizzare la grande mobilitazione che in quelle ore si stava sviluppando sulla rete creando un unico canale dove raccogliere le informazioni che arrivavano dalle zone terremotate, dai cittadini, dalla protezione civile, aggregarle, verificarle e quindi diffonderle. Abbiamo quindi creato un gruppo Facebook e poi la piattaforma web, l’account Twitter, il profilo Instagram, il gruppo e il canale Telegram, il gruppo su Flickr. Nel giro di 48 ore un gruppo di attivisti era già al lavoro e di ora in ora aumentavano le adesioni e con loro le informazioni che raccoglievamo”.
Quella di TerremotoCentroItalia è un’esperienza di attivismo digitale davvero unica nel panorama italiano: ad oggi sono impegnati nel progetto un centinaio di volontari, sparsi in tutta Italia, che davanti al loro computer si alternano per monitorare sul web e sui social le informazioni e incrociare le disponibilità di cittadini, associazioni, enti con le richieste che arrivano dai territori colpiti dal sisma. I dati vengono aggregati, verificati e quindi inseriti nella piattaforma http://terremotocentroitalia.info e diffusi attraverso i canali social che ad oggi sono seguiti da migliaia di persone: volontari e operatori della protezione civile, attivisti, amministratori locali, ma anche semplici cittadini desiderosi di dare una mano.
“Uno degli aspetti più importanti del progetto – continua Matteo – è che monitoriamo le disponibilità dei singoli cittadini: tanti in questi giorni offrono case, roulotte, materiali e attrezzature e tanti si attivano per trovare una risposta alle richieste che riceviamo dalle zone colpite dal sisma. Noi cerchiamo di incrociare le richieste con le offerte così da non disperdere l’impegno che da giorni e settimane sta attraversando tutto il Paese”.
TerremotoCentroItalia non è solo una community virtuale: i civic hacker sono aggiornati direttamente da attivisti e volontari che si trovano nei luoghi del sisma, nei campi di accoglienza allestiti dalla protezione civile. Così succede che nel campo di Cornillo un volontario della protezione civile segnala la necessità di ripristinare la copertura telefonica e internet saltata a causa del maltempo e via social gli attivisti di TerremotoCentroItalia si mettono in moto per segnalare il problema alla Telecom e sollecitare l’intervento dei tecnici.
Oppure, come si legge nella sezione “Storie” del sito, accade che un insegnante di una scuola di Mirandola segnala nel gruppo Facebook la disponibilità a donare alla scuola di Amatrice materiali di robotica educativa che a sua volta la scuola di Mirandola aveva ricevuto al tempo del terremoto in Emilia. Come scrive quell’insegnante “la robotica educativa ci aiutò molto a svolgere una didattica alternativa, dovendo gestire fino a quattro classi contemporaneamente”. La richiesta viene quindi verificata, “processata” e diffusa dagli attivisti che in poche ore riescono a mettere in contatto quell’insegnante con la preside della scuola di Amatrice e, grazie a quel contatto, un gruppo di insegnanti di Mirandola si recherà ad Amatrice per donare materiali ed esperienze preziose.
Tante sono le storie di solidarietà e impegno che nascono tra un post su Facebook, un messaggio su Telegram o un tweet. “Un signore ci ha segnalato di avere una roulotte, che poteva mettere a disposizione di chi ne aveva bisogno. Ci ha mandato foto e localizzazione e ci ha detto: se serve io ho questa”, racconta Matteo Tempestini che ci tiene a precisare un aspetto importante: “il nostro progetto non vuole sostituirsi a fonti istituzionali di informazione, ma aggregare e non disperdere contenuti utili a tutti provenienti da fonti di varia natura (ufficiali e non). In situazioni di crisi ed emergenza, se non si prova a gestire e aggregare online la comunicazione si rischia di non riuscire a ricavare veramente quelli che sono i dati e le informazioni utili non solo nell’immediato, ma anche successivamente”.
Lo scopo di TerremotoCentroItalia è proprio quello di organizzare, grazie alla tecnologia digitale, le informazioni sul terremoto, sugli aiuti e sulle iniziative di solidarietà per renderle più fruibili e accessibili a tutti. Sul sito http://terremotocentroitalia.info è disponibile una quantità enorme di informazioni, tutte open data, ovvero accessibili e riusabili: dalle mappe sulla viabilità nelle aree colpite dal sisma aggiornate grazie alla collaborazione con Waze alle mappe pre e post terremoto elaborate da Open Street Map Italia, dalle raccolte fondi promosse in tutta Italia agli alloggi gratuiti messi a disposizione dai cittadini, dai materiali e le attrezzature che offrono privati, associazioni, imprese alle richieste che arrivano dal cratere e dai campi di accoglienza. E poi l’elenco delle vittime ma anche dati, documenti e materiali archiviati su Archive.org, come delibere e ordinanze emesse prima e dopo il terremoto dai Comuni del cratere. Le informazioni più urgenti e importanti sono raccolte in un bollettino, in continuo aggiornamento, che in modo automatico viene pubblicato oltre che sul sito, sul profilo Twitter e il canale Telegram.
“Il nostro è un progetto di civic hacker, nel senso che usiamo la tecnologia per fini civici ma – continua Matteo – non siamo solo smanettoni informatici. Tra noi ci sono varie professionalità, ad esempio nell’ambito della comunicazione, della gestione delle emergenze. Al di là di specifiche competenze, tutti possono dare una mano. Ad esempio postando su Facebook informazioni utili, diffondendo le richieste che ci arrivano da chi è sul campo, condividendo le segnalazioni che pubblichiamo sul nostro sito o sul nostro account Twitter”.
Per raccogliere e pubblicare le informazioni, organizzare e coordinare il lavoro, gli attivisti di TerremotoCentroItalia usano la piattaforma Github, una delle più grandi piattaforme per condividere e sviluppare progetti online, ma il ‘cuore’ dell’attività è sui social: è grazie al gruppo Facebook, al profilo Twitter, al gruppo Telegram che arrivano segnalazioni, richieste, disponibilità ed è sempre grazie ai social che la community offre risposte, cresce e si diffonde ogni giorno. Ad oggi il gruppo Facebook conta quasi 2mila iscritti, l’account Twitter quasi 400 follower e oltre 250 membri il gruppo Telegram. Tuttavia, spiega Matteo, “la tecnologia è solo uno strumento, quello che davvero fa la differenza è l’impegno, volontario e gratuito, che ognuno di noi mette a disposizione degli altri. L’aspetto più importante del nostro progetto è che ognuno contribuisce per quello che può e che sa fare”.
Per saperne di più e partecipare a TerremotoCentroItalia
Sito internet: http://terremotocentroitalia.info/
Gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/1758670357733881/
Twitter: https://twitter.com/terremotocentro
Gruppo Telegram (per unirsi ai volontari): https://telegram.me/joinchat/BgW6eEBsI3rLKsJk9L7FJg
Canale Telegram (per ricevere info aggiornate): https://telegram.me/terremotocentroitalia
Cittadini di Twitter è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
1 commento
Pingback: Il progetto "Terremoto Centro Italia" - Una iniziativa che merita fiducia - Welfareweb