L’associazione Telefono Amico Italia (Tai) è una sorta di istituzione nel nostro Paese (e non solo). Addirittura il suo nome è entrato nel linguaggio comune come sinonimo di ascolto e aiuto a chi si sente solo. Pochi però sanno che dal 2012 l’associazione – nata nel 1967 che oggi conta 20 centri, oltre 700 volontari e quasi 50mila chiamate l’anno –  offre anche un servizio via email chiamato Mail Amica – mail@micaTAI.

Si tratta di un vero e proprio servizio di comunicazione online che dà ‘ascolto’ a chi preferisce scrivere invece di telefonare. Quando l’ho scoperto ho subito pensato che fosse un’idea davvero innovativa per almeno due motivi. Chi frequenta Internet sa quanto disagio e solitudine corrono in rete e sui social, soprattutto tra i più giovani, ed è dunque importante che un servizio come Telefono Amico, nato per ascoltare le persone in difficoltà, sappia intercettare il bisogno di ascolto anche sfruttando la comunicazione digitale. Inoltre mail@mica rappresenta una novità per lo stesso volontariato italiano essendo probabilmente l’unico esempio in Italia di volontariato online organizzato.

Per saperne di più ho intervistato Marialuisa Negri, volontaria dal 1992, presidente di Telefono Amico Trento e coodinatrice del servizio mail@mica, che mi ha spiegato come è nata l’idea. “Da anni – arrivavano alla casella di posta della segreteria di Telefono Amico Italia un buon numero di mail di richiesta d’aiuto, alcune piuttosto forti, di aspiranti suicidi, alle quali purtroppo non era possibile dare risposta se non rimandando al servizio telefonico. Ci eravamo resi conto  – continua Marialuisa Negri – che con il servizio telefonico difficilmente riuscivamo a raggiungere i giovani. Inoltre sapevamo che altri paesi europei già da tempo al telefono avevano affiancato con successo altri mezzi quali mail, chat, blog, sms. In Germania, ad esempio, il servizio di mail era già attivo dal 1995. Ci rendemmo quindi conto che era imprescindibile che anche Telefono Amico si adeguasse ai tempi ed attivasse altri mezzi d’ascolto oltre a quello telefonico”.

Uno dei principi cardine di Telefono Amico è l’assoluto rispetto dell’anonimato e della privacy di chi chiama e di chi ascolta. Perchè ciò sia garantito anche nel caso si usi la posta elettronica, al servizio mail@mica si accede soltanto dopo essersi registrati sulla piattaforma dedicata con un nickname e una password. I messaggi si possono quindi inviare solo via piattaforma e si riceve risposta entro una settimana. Tuttavia – spiega la coordinatrice del servizio – “uno degli aspetti più interessanti è che diverse mail sono senza seguito, tanto che che nei due terzi dei messaggi la risposta del volontario non viene nemmeno letta. Per l’utente è stato sufficiente scrivere, mettere nero su bianco il suo problema”.

telefono amicoE di cosa scrive chi si rivolge a mail@mica? “Al primo posto troviamo problematiche psicologiche ed esistenziali tra cui la depressione, la solitudine, problemi di coppia, familiari e lavorativi”.
Al momento lavorano a mail@mica 15 volontari, debitamente formati e con almeno un anno di esperienza nell’ascolto telefonico. Distribuiti in tre centri ricevono mediamente 30 messaggi al mese ma, precisa Maria Luisa Negri, “si parla di prime mail perchè poi gli scambi possono durare anche alcuni mesi. E dato il grande successo che sta avendo il servizio sarà presto attivato un corso per formare nuovi volontari”.

Grazie a questo servizio di ‘ascolto online’, Telefono Amico riesce ad intercettare persone che si rivolgono poco all’associazione usando il mezzo tradizionale del telefono. Se, infatti, a telefonare sono in maggioranza uomini tra 36 e 65 anni, a contattare Telefono Amico via email sono, invece, soprattutto donne e giovani. “Il 70% delle persone che ci scrivono sono donne tra i 15 e i 35 anni e in quest’ultimo anno – continua MariaLuisa Negri – c’è stato un notevole incremento di adolescenti, anche molto giovani. Quasi tutti gli adolescenti hanno problemi esistenziali tipici dell’età, disfunzioni alimentari (anoressia e bulimia) e sono non di rado autolesionisti. Pochissimi coloro che hanno sopra i 50 anni”.

Se volete saperne di più su Telefono Amico e sulle altre esperienze di help line in Italia leggete lo speciale di Pluraliweb, la rivista online di Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana.

 

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Livornese ma a Pisa devo i miei studi in storia moderna. Lavoro all’Ufficio Comunicazione di Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana. Il non profit e la comunicazione digitale sono da sempre la mia passione. Mi trovate anche su Telegram con il canale @SocialPositiveNews.

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