Se dovessimo chiedere ai cittadini quale sia secondo loro l’innovazione più utile fra i servizi digitali offerti dalla propria città, molto  probabilmente avremmo nella loro top ten di risposte la possibilità di sapere in modo semplice e veloce quali siano i servizi telematici disponibili in città, a prescindere da chi li stia erogando e dai siti in cui si trovino.

Chi di voi sa quante app, quanti servizi online, e quante cose è possibile fare online già ora, nella vostra città, nei diversi settori di servizi pubblici? Pensate ai servizi sanitari, alla gestione dei rifiuti, alle tasse comunali, a quelle provinciali, regionali, alle utenze, e l’elenco potrebbe allungarsi a dismisura.

Ci sono molte città in cui tutta questa mole di “smartness” è già pronta e utilizzabile, peccato che non vi sia ancora un veicolo unico e semplice per farlo sapere a tutti i cittadini. Inoltre, se i servizi sono offerti da più Amministrazioni o partecipate diverse, a quale di esse compete la realizzazione di una sorta di “pagine gialle” dei servizi digitali pubblici in città? La risposta non è così immediata, e nel frattempo ben vengano soluzioni auto-generate dai cittadini. E’ proprio quanto è successo a Palermo, dove un dipendente del Comune di Palermo, Ciro Spataro, in veste di cittadino e di appassionato di innovazione nella PA, ha deciso di realizzare un semplice ma utilissimo portale che raccoglie tutti i servizi online e le app disponibili in città.

Va detto che l’humus su cui Ciro ha sviluppato la sua idea era tutt’altro che sterile, perché  a Palermo, come ci racconterà lui stesso, è stato fatto tantissimo su vari fronti dell’innovazione, sulle app, sui servizi online, e soprattutto sugli Open Data, che sono ancora una volta la linfa vitale per poter costruire nuovi servizi utili ai cittadini incrociando i dati.

Il sito di Ciro non vuol essere un portale “ufficiale”, ma può essere ugualmente un’utile bussola per chi vuole orientarsi nei servizi digitali in città, e potrà dare comunque un contributo all’aumento del tasso d’utilizzo dei servizi online pubblici, con altri effetti positivi collaterali, come la riduzione degli spostamenti verso gli sportelli al pubblico, e quindi dell’inquinamento atmosferico e del traffico.

Ciro, quando da cittadino hai realizzato questo portale di aggregazione di servizi, quanto e come ha influito il tuo essere  un dipendente del Comune?

Quando ho deciso di realizzare il “portale” contenitore di servizi web e app di Palermo, sono stato attratto innanzitutto dalla discreta quantità di servizi online ed app già presenti nella mia città. Poi ho pensato: se i cittadini conoscono questi servizi e vi accedono subito senza utilizzare i motori di ricerca, saranno contenti di non prendere l’auto per recarsi in ufficio e ottenere qualcosa che possono ottenere dal loro pc connesso ad internet o dal loro smartphone. Lavorare in un ente pubblico italiano mi ha reso consapevole di come bisogna facilitare la vita di chi paga le tasse, cittadini e aziende in primis”.

Nel tuo portale ci sono tantissimi servizi ed app che fanno largo uso dei dati open della città di Palermo: quanto ritieni che sia utile avere in città un Comune o Provincia che apre i propri dati per lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni per i cittadini?

La mia esperienza professionale con gli open data al Comune di Palermo, a cominciare dalla redazione delle Linee Guida open data assieme ad altri 6 cittadini palermitani, all’attuazione delle stesse all’interno dell’Ente, mi ha fatto capire che i database in formato aperto resi pubblici online permettono agli sviluppatori (civic hackers) e alle software house di generare web service e app utili nella vita quotidiana di chiunque, generando nuova economia, e quindi il portale che ho creato l’ho sentito come qualcosa di importante per cominciare a raccogliere tutti i nuovi servizi che potranno essere erogati online da oggi e per il prossimo futuro. Prima che non ci pensi nessuno, ci penso io, poi se ci pensa un ente o un soggetto privato, ne sono ancora più felice 🙂 I dati aperti sono il carburante dei nuovi servizi online, è innovazione, ma per fare open data nel migliore dei modi gli enti pubblici si devono dotare di applicativi interni capaci di generare dataset in formato aperto in maniera automatica dagli stessi applicativi usati quotidianamente. Ci sono già città nel mondo che basano sugli open data la governance urbana, la pianificazione urbanistica, il controllo e il monitoraggio del territorio e dei fattori ambientali (dopo aver visionato il lavoro svolto con gli open data a Chicago e Detroit sono rimasto stupefatto)”.

Nel tuo portale si parla di un contest sugli Open Data di Palermo: parlaci un po’ di questa iniziativa e di come si lega al tuo portale, le app sviluppate con i dati aperti da Palermo andranno sul portale?

L’Amministrazione della mia città ha deciso di avviare un app contest basato sull’utilizzo dei dataset già pubblicati online. E’ un iniziativa che è avvenuta in diverse città e che stimola la comunità degli sviluppatori a creare applicazioni e web service che possono essere di aiuto nella vita quotidiana di cittadini residenti e turisti in visita nella città. Abbiamo iniziato da oltre un anno a rilasciare dataset in formato aperto e molti uffici hanno fornito banche dati pubbliche interessanti su diverse tematiche (ambiente, turismo, elezioni, demografia,..). Il lavoro è appena all’inizio e vedo che i colleghi sono sempre più entusiasti di fornire dataset di interesse pubblico che per anni sono rimasti chiusi negli hard disk dei pc o nella rete interna. Proprio negli ultimi mesi si sono svolti due workshop sugli open data a Palermo alla presenza di sviluppatori esterni e con la partecipazione di dipendenti comunali che vogliono cominciare a creare mappe online con la georeferenziazione delle informazioni di carattere pubblico e infografiche su dati statistici, di cui ogni città è molto ricca.

Le app create nell’App Contest non solo confluiranno nel mio portale dei servizi web di Palermo, ma saranno ospitate anche nell’area open data del portale dell’Amministrazione Comunale di Palermo per dare valore e diffusione alle stesse”.

Il lancio della tua iniziativa è piuttosto recente, ma hai già ricevuto dei feedback interessanti e di che tipo?

Mi hanno contattato alcune persone, per capire quale fossero gli sviluppi futuri del portale, a questi ho risposto che l’obiettivo primario del sito è divulgare servizi web presenti nella città e invitare altri a segnalare nuovi servizi online. Non ho interesse al momento di vedere questa iniziativa locale come un opportunità di business, ma non nascondo che una replicazione di questa iniziativa in diverse città italiane è un idea che mi stuzzica tanto. Penso ad un portale/network nazionale in chiave social, dove in ogni città ci siano tante persone che come me, censiscono i servizi web e le app locali, divulgando così servizi utili ai concittadini. Questa potrebbe essere un idea valida nella quale investire energie e condividere risorse e conoscenze. Chissà magari una futura start up 😉 … se qualcuno è interessato mettiamoci in contatto e subito al lavoro”.

Nel tuo portale dai la possibilità di proporre servizi o app ritenuti utili da parte di altri cittadini, hai applicato delle policy di selezione delle proposte o intendi farlo prossimamente? E che tipo di policy hai in mente?

Nel portale ho predisposto un modulo per chiunque voglia proporre e segnalare l’esistenza di un webservice/app utile per Palermo. Nel database creato in automatico dalla compilazione del modulo ho trovato alcune segnalazioni, poche, ma che facevano riferimento a siti web che al momento non fornivano alcun servizio web o app. Quindi ho risposto velocemente ai propositori sottolinenado lo spirito del portale, appunto quello di divulgare “SERVIZI WEB”, cioè per intenderci, servizi per i quali non c’è più bisogno di spostarsi fisicamente in città per raggiungere un ufficio. La parola “servizi” è importante. Quindi questo è l’unico criterio per essere censiti dentro il portale. Cambiare il medico di base online, ottenere una certificazione anagrafica dal Comune, visualizzare una mappa con gli autoriparatori che effettuano la revisione auto o una mappa con le farmacie di turno, una mappa con gli spazi verdi della città, ottenere autorizzazioni edilizie e inviare documentazione online, questi sono servizi per fruire i quali prima un cittadino doveva recarsi fisicamente presso un ufficio, ora non più con questo portale che le divulga. Mi auguro che questo portale possa diventare una sorta di buona prassi per i servizi web della città in cui vivo ma anche nelle altre città italiane”.

Il portale nato dall’idea di Ciro è disponibile all’indirizzo: sites.google.com/site/palermoapp.

Qui trovate inoltre un racconto dell’iniziativa di Ciro pubblicato su InnovatoriPA a Luglio: http://www.innovatoripa.it/posts/2014/07/5734/hub-di-servizi-web-e-app-la-mia-citt%C3%A0-palermo

CiroSpataro
Ciro Spataro

SHORT BIO: mi occupo di processi di innovazione tecnologica e sociale al Comune di Palermo.  Partecipo alle attività per la pubblicazione, diffusione, uso, riuso degli open data. Collaboro nella  rete regionale dei Living Lab sull’innovazione sociale. Civic hacker.

 

 

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Ingegnere elettronico, dal 1999 al 2003 si occupa di ricerca e formazione, per Università ed Aziende di TLC nazionali, su reti IP di comunicazioni wireless ed ottiche. Nel 2002, presso gli IBM Zurich Research Laboratories, lavora allo standard per la qualità del servizio nelle reti WiFi (IEEE 802.11e), e nel 2003 è dottore di ricerca in Telematica e Società dell'Informazione all'Università degli Studi di Firenze. Da allora si occupa di innovazione nella Pubblica Amministrazione: eGovernment, data quality, open data, mobile government, app e e sistemi smart per il turismo ed i cittadini. E' autore di oltre venti pubblicazioni scientifiche e di settore, su riviste e conferenze internazionali e nazionali.

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